La società Paul-Bricius & Company nasce nel 2004 a Vittoria in provincia di Ragusa, come microbirrificio artigianale. Le attività principali sono la produzione, l'imbottigliamento e la distribuzione di birra prodotta seguendo un antico metodo artigianale. Dal 2012 il birrificio si è trasformato in società agricola e dopo aver monitorato diverse qualità di orzo e aver collaborato con l’Ente Sviluppo Agricolo di Palermo ed il Centro Ricerca Agroalimentare di Acireale, ha deciso di intraprendere la coltivazione dell’orzo distico, adatto alla produzione della birra. A fronte di ciò l’azienda ha coltivato dei terreni a Santa Caterina di Villarmosa (CL), zona particolarmente vocata per la coltivazione dei cereali, ottenendo un orzo dalle qualità bromatologiche rilevanti. L’azienda ha anche aderito al COBI, Consorzio italiano dell’orzo e della birra di Ancona, riuscendo, in questo modo, a controllare una fase ulteriore del processo produttivo che consiste nella trasformazione dell’orzo prodotto in malto. Nel 2015 la società agricola Paul-Bricius prende parte alla rete di imprese agricole denominata “Asprom” che si è prefissa l’obiettivo di valorizzare le produzioni cerealicole da destinare all’alimentazione umana e il loro utilizzo tal quale (orzo perlato), o tramite la loro maltazione: produzione di farine, birra e caffè d’orzo. Nel 2021 la società agricola Paul-Bricius è stata la capofila del progetto InnoMalto, progetto che ha la finalità di caratterizzare la produzione di malto da birra introducendo nella filiera alcune innovazioni attraverso l'utilizzazione di materie prime innovative. In particolare saranno utilizzate nella filiera di produzione del malto da birra alcune varietà di orzo distico di elevata qualità maltaria, particolarmente adatti agli ambienti siciliani, e alcune antiche popolazione di frumenti siciliani "grani antichi". La coltivazione dell’orzo avviene in un ambiente pedoclimatico ottimale e consente di ottenere cereali puliti dal punto di vista fitosanitario e dalle analisi si riscontra l’assenza di micotossine. Con le iniziative portate avanti negli ultimi anni si è riusciti nell’intento di creare una filiera corta che permette un controllo qualitativo maggiore sulla principale materia prima utilizzata per la produzione: il malto. L’impegno, in questi anni, è stato quello di valorizzare il territorio interno della Sicilia, ormai lasciato incolto, coinvolgendo gli agricoltori che mettendo a disposizione i loro campi possono contribuire a ricreare un’economia agricola ormai scomparsa del tutto. L’impianto di produzione, è stato creato ad hoc per le nostre esigenze produttive; lo stesso infatti è stato autoprogettato e autocostruito. La caldaia a vasca aperta è riscaldata a fiamma diretta e consente un processo di produzione differente rispetto ai metodi ormai abbandonati da ogni birrificio moderno. Il tino di cottura "open space" permette il controllo sia visivo che manuale dell’intero ciclo produttivo, cosa che non è possibile e non avviene in molti microbirrifici tradizionali. L'impianto permette, inoltre, di poter schiumare le proteine che coagulano ad alte temperature a differenza degli impianti più tradizionali nei quali le stesse, dopo la loro coagulazione, vengono portate ad ebollizione insieme al mosto. La fase produttiva si caratterizza di momenti faticosi ed impegnativi che consentono di esprimere al meglio l'estro e la fantasia del mastro birraio e conseguentemente anche la personalità delle nostre birre, dal gusto originale e perfettamente riconducibile.