3° edizione Birrocco 2016 / 23 24 25 settembre centro storico di Ragusa Superiore che nella sua seconda edizione ha potuto registrare una partecipazione di oltre 36.000 presenze durante i tre giorni. Oltre 100 birre artigianali, 12 birrifici siciliani, 18 eccellenze gastronomiche, 9 laboratori sensoriali del gusto, 8 ore di musica al giorno su due aree, 3 conferenze tematiche.
Per un intero fine settimana le vie del centro, rappresenteranno la suggestiva cornice in cui numerosi birrifici siciliani si presenteranno al pubblico delle grandi occasioni diventando i protagonisti indiscussi. 'L'intento e' quello di fondere la tradizione di Monaco di Baviera, in ogni suo aspetto scenografico, col nostro patrimonio locale, il barocco, valorizzandolo ulteriormente e incentivando il centro storico di Ragusa superiore dopo la pedonalizzazione di via Roma - spiegano dall'associazione Ideology - Accanto agli stand, rigorosamente in legno, e ai vari elementi scenografici, non mancheranno i momenti di animazione e degustazione ma anche di promozione". "Coloro che acquisteranno la birra - aggiungono dall'associazione - riceveranno dei coupon che permetteranno di ottenere sconti da parte dei negozi del centro storico che hanno aderito al progetto. Il nostro festival non vuole essere un evento fine a se stesso, ma intende intercettare piu' bisogni a cui dare risposte. In quest'ottica vanno lette le convenzioni attivate con gli alberghi ed hotel che gravitano nel centro storico e che accoglieranno i turisti proponendo un pacchetto con prezzi speciali''. Per essere ancora piu' attrattiva, 'Birrocco' 2013, il cui logo e' un boccale di birra con un mascherone barocco, avra' una serie nutrita di artisti e ospiti musicali con l'obiettivo di coinvolgere piu' fasce d'eta'. Sul palco principale di piazza Liberta' e nel resto del centro storico si esibiranno tanti artisti locali a cui verra' data la possibilita' di essere protagonisti del progetto ma ci saranno inoltre ospiti di fama nazionale e internazionale che faranno da richiamo per il variegato pubblico del festival. A tutto campo la fase di promozione e diffusione dell'evento che sta avvenendo quotidianamente attraverso brochure e volantini distribuiti in modo capillare su ben 36 Comuni siciliani. Una campagna promozionale che guarda naturalmente anche ai social network con vari profili attivi (www.facebook.com/birrocco) e con video, notizie e post in continuo aggiornamento. Tra gli special guest figureranno i QBeta, Babyl On Suite e Dj Aladin da Radio Deejay. Stand aperti dalle 16 all1.30/2.00 Per maggiori info: www.birrocco.it #PaulBricius
0 Comments
A Vittoria, in provincia di Ragusa, nell’estremo sud dell’isola siciliana si trova una delle realtà brassicole che a tutti gli effetti può essere considerata tra le “più artigianali” della nostra Penisola. A differenza di quanto avviene nei microbirrifici che tutti conosciamo, infatti, la caldaia, tutta aperta, è riscaldata a “fiamma diretta”. Si realizza così un processo di bollitura che ricalca le più antiche tecniche di produzione, in cui non solo la passione e la bravura tecnica del birraio sono fondamentali per l’ottenimento del prodotto finito, ma durante il quale si alternano momenti faticosi ed impegnativi. Questi sono gli ingredienti intangibili delle birre Paul Bricius & Co. In esclusiva per Giornale della birra, l’intervista a Fabrizio Traina, Paolo Trainito e Luigi Carrubba, che nel 2004 hanno fatto muovere i primi passi al birrificio di Vittoria. Fabrizio, il vostro birrificio ha una storia lunga più di un decennio: come è nato il progetto e come si è evoluto in quasi venti anni di attività? È nato tutto per gioco, quando a metà degli anni ’90, mi dilettavo a fare dei piccoli esperimenti nel garage di casa che pian piano accrescevano il mio interesse e la mia curiosità facendomi affacciare al mondo della birra artigianale. Qualche anno dopo decidevo di lasciare la produzione con gli estratti per iniziare a produrre con il metodo all grain, ma avevo bisogno di qualcuno che avesse un macinino, così coinvolsi Paolo, un caro amico di vecchia data, il quale non se lo fece ripetere due volte. Continuammo a produrre nel garage di casa, quando ci resimo conto che iniziava ad essere stretto per le nostre esigenze, così ci spostammo nell’abitazione di mia nonna che nel frattempo si era trasferita a casa dei miei genitori. A questo punto, avendo molto più spazio a disposizione, decisi insieme a Paolo di trasformare questo gioco in realtà, e coinvolgendo un altro amico, Luigi, fondammo la società nei primi anni 2000, che prese il nome dai soci fondatori, Paolo (Paul) eFabrizio (Fa-Bricius), divenendo in questo modo il primo microbirrificio artigianale nella Sicilia orientale. Luigi, molto interessante la vostra filosofia produttiva ispirata alla tradizione più antica ed originale della produzione della birra: quali sono le peculiarità del vostro impianto di brassatura, quali vantaggi e quali criticità di gestione? L’impianto, è una nostra creatura, perché da noi progettato ed autocostruito, anche grazie all’aiuto di un fabbro locale. Abbiamo un tino di cottura a vasca aperta che ci permette di poter controllare sia visivamente che manualmente l’intero ciclo produttivo. Uno dei tanti vantaggi di utilizzare una vasca aperta è sicuramente quello di impiegare dei detergenti ecologici, evitando quelli chimici eccessivamente aggressivi come la soda; inoltre, quaesta tipologia di impianto ci permette di poter schiumare le proteine che coagulano ad alte temperature a differenza degli impianti più tradizionali nei quali le stesse, dopo la loro coagulazione, vengono portate ad ebollizione insieme al mosto. Ed ancora, il nostro impianto ci dà la possibilità di utilizzare il luppolo in coni senza l’utilizzo del wirpool e la serpentina, strumento con il quale raffreddiamo il mosto, viene immersa nella massa liquida a caldo e con lo scambio termico creato si dà luogo alla precipitazione delle proteine residue, che anch’esse vengono scartate. Se proprio dovessi trovare una nota negativa alla nostra strumentazione è che il processo produttivo risulta essere molto impegnativo dal punto di vista fisico ma, siamo spinti da una forte passione e siamo molto soddisfatti delle nostre produzioni; proprio per questo motivo credo che anche se fra qualche anno cambieranno gli interpreti, la nostra filosofia produttiva rimarrà tale e quale. Fabrizio, da alcuni anni avete intrapreso anche la coltivazione di orzo con cui realizzare le vostre birre: come è nata questa scelta? Quali varietà utilizzate e come gestite il processo produttivo e di maltazione? Dopo i primi anni di produzione, abbiamo deciso di innalzare, ancor di più, il livello qualitativo delle nostre birre puntando sulla coltivazione dell’orzo distico, adatto alla produzione della birra in terreni Siciliani particolarmente vocati alla coltivazione di cereali. Il nostro modus operandi ci ha portati ad ottenere una filiera corta che ci permette un controllo qualitativo maggiore sulla principale materia prima utilizzata per la produzione. Negli anni abbiamo monitorato la coltivazione di diverse qualità di orzo quali “Naturel”, “Scarlet” e “Pariglia”, anche grazie alla collaborazione con l’Ente Sviluppo Agricolo di Palermo ed il Centro Ricerca Agroalimentare di Acireale. Abbiamo riscontrato che l’ambiente pedoclimatico ottimale delle zone di coltivazione consente di ottenere cereali puliti dal punto di vista fitosanitario e dalle analisi si riscontra l’assenza di micotossine. Per ciò che concerne la maltazione per il momento ci rivolgiamo a terzi, ma stiamo già lavorando per curare anche questa fase produttiva. A dirla tutta stiamo monitorando delle birre prodotte con malto prodotto nei nostri terreni essiccato al sole o impastato e cucinato nei forni a legna, riesumando, in questo modo, dei processi produttivi arcaici risalenti ai popoli mesopotamici. Paolo, oltre al malto autoprodotto avrete necessità di approvvigionarvi di altre materie prime: come effettuate la selezione degli ingredienti per raggiungere l’eccellenza delle vostre creazioni? Per il momento il 70% delle materie prime che utilizziamo per la produzione della birra vengono coltivate da noi, ma vogliamo migliorare, vogliamo avvicinarci al 95% anche se sarà molto complicato. Ad esempio nella nuova sede nella quale a breve ci trasferiremo, ci sarà un ettaro di terreno dedicato tutto alla sperimentazione della coltivazione del luppolo; anche questa è una bella sfida, ma abbiamo fiducia e crediamo nel nostro progetto, vedremo di avvicinarci il più possibile alla produzione autarchica delle nostre birre. L’esperienza maturata sul campo come imprenditori vi permette di analizzare il settore della birra artigianale da un punto di osservazione privilegiato: come immaginate il futuro delle craft-beer siciliane e made in Italy? Quale sarà a vostro avviso l’evoluzione del settore nell’ottica di un legame sempre più stretto della birra con il territorio d’origine, anche attraverso l’uso di materie prime prodotte localmente?
Con la precedente affermazione ho risposto parzialmente a quest’ultima domanda. Sono del parere che si debba andare sempre più alla ricerca di un prodotto eccellente, dalle buone qualità organolettiche, di un qualcosa che crei curiosità nella gente ed il mio consiglio è quello di non omologarsi totalmente a qualcosa di già esistente; questa credo sia una regola che possa trovare applicazione non solo nel campo brassicolo ma anche in molti altri. La ricerca di un prodotto particolare, di un prodotto di nicchia, di un qualcosa che solo tu puoi offrire, a mio avviso, è la chiave per sdoganare i dogmi del commercio. A cura di Massimo Prandi Alcune dichiarazioni dei componenti del gruppo Sinzalia.Siamo un team di giovani specialisti in settori differenti, dalla logistica all’informatica, dal marketing alla formazione, spinti da una sola passione: il “buon cibo”.
Crediamo fermamente che la cucina sia un’arte nobile in cui materie prime di altissima qualità si mescolano ai colori e profumi di una terra matta qual è la Sicilia. Il nostro scopo è quindi quello di vedere la storia e la cultura eno-gastronomica siciliana sulle tavole di tutto il Mondo. Grazie a questa scommessa anche la Sicilia adesso ha la sua birra d’Abbazia. Un gruppo di appassionati, riuniti in un’associazione che si chiama Hora Benedicta, ha voluto ispirarsi alla tradizione trappista, e sfidarla, con una ricetta messa a punto nel monastero benedettino di San Martino delle Scale, a pochi chilometri da Palermo. La formula degli ingredienti è segreta. Si compone di 6 malti e di un mistura di erbe officinali e spezie, tra cui liquirizia, semi di finocchio e genziana. La produzione, quella canonica artigianale: cottura del mosto a fuoco diretto, fermentazione ad alta temperatura, maturazione in tini d’acciaio, rifermentazione in bottiglia. Non subisce pastorizzazione e filtrazione. Ma prima di descrivere questa novità vale la pena raccontare la sua storia e i personaggi coinvolti: il birrificio Paul Bricius & Co. e Lorenzo Dabove, tanto per citarne due. Nasce per gioco, per puro piacere di sperimentare nuovi stili attingendo a quelli classici del brewing. Tullio Navarra (il fondatore dell’associazione), Massimo Galli, Giuseppe Bruno, e poi ancora Carmelo Di Fatta, Maurizio Intravaia e Pina Mazzola, che nella vita fanno tutt’altro, decidono di dare fondo alla loro creatività alchemica e a tutte le loro conoscenze maturate da tante degustazioni e “immersioni” nel mondo della birra. Formano gruppi di studio, passano ore e ore chiusi nei locali, concessi da padre Salvatore Leonarda, che decide di appoggiare il progetto, intenti a smanettare con l’apparecchiatura rudimentale per birra fai date. Partono dalle erbe aromatiche e officinali del giardino del monastero, perché inizialmente, ci racconta Maurizio Intravaia, c’era anche l’intenzione di creare un amaro, ma poi la traslazione alla birra trappista avviene in modo fulmineo, per “propulsione naturale”. Una sfida troppo ghiotta per abbandonarla e così prende il sopravvento su tutto. Cominciano a produrre diverse varianti e anche altri stili. Per decretare la migliore, si propone un piccolo concorso interno al monastero. Chiamati a giudicare i monaci stessi, qualche ospite gourmet e amante della pinta, e anche amici più critici ed esperti, i titolari del birrificio Paul Bricius di Vittoria. Tra tutte le prove di laboratorio una appare quella vincente, e suscita non poca sorpresa, tanto che si decide di mandarla al concorso nazionale di Home Brewing nel 2011. Tra centinaia di campioni provenienti da tutte le regioni, la birra di San Martino dimostra il suo “mix factor”. All’unanimità i giurati la decretano prima, tra loro Kuaska che intercetta “un talento”. Ma a volergli dare assolutamente una vita commerciale, sono i titolari di Paul Bricius, conquistati sin dal primo assaggio. Scorgono le potenzialità del prodotto foriero anche di sinergie nuove e si concretizza il sogno di una rete di scambi e condivisioni tra homebrewer e aziende. Paolo Trainito, Fabrizio Traina e Luigi Carrubba studiano la formula originaria, la perfezionano in qualche componente. Parte così la produzione della prima birra d’Abbazia siciliana con etichetta PB Hora Benedicta Abbey Ale. “Ci ha convinti subito a quel concorso interno - dice Fabrizio Traina, alias Bricius. Fa piacere potere sostenere queste idee. Crediamo in una birra artigianale 100% siciliana, e su questo abbiamo sempre puntato. Riusciremo anche ad approvvigionarci di materie prime del nostro territorio. L’offerta si arricchisce di questa novità, ma non vogliamo fermarci, con l’associazione sperimenteremo altri prodotti”.
In precedenza la birra monastica veniva prodotta nel solo formato da 0,75 cl. adesso, invece, è stato sperimentato il nuovo formato da 0,50 cl. e avranno una nuova veste grafica. Le nuove bottiglie si potranno acquistare presso il punto vendita del monastero e presso il nostro ecommerce. "CIBUS International Food Exhibition." - Salone internazionale dell'agroalimentare italiano.10/5/2016 Salone internazionale dell'agroalimentare italiano.
The key event of the italian agri-food sector. L'evento di riferimento del panorama agroalimentare italiano d'eccellenza. Una fiera cresciuta nel corso degli anni, migliaia di prodotti enogastronomici in mostra al Salone internazionale dell'agroalimentare italiano, che ha portato a Parma numerosissimi buyers da tutto il mondo. Anche oggi a Cibus 2016 vip, news, momenti di approfondimento dedicati al mondo del food Made in Italy. Ecco alcuni momenti... Padiglione 8 Stand E 012 I migliori prodotti dell'universo agroalimentare, le ultime novità e le tendenze del gusto più ricercato al mondo al salone internazionale Dopo l’Expo 2015 ecco un nuovo appuntamento di rilevanza internazionale per il settore dell’agrifood italiano. Dal 9 al 12 maggio si svolgerà a Parma l’edizione 2016 di Cibus, la piattaforma permanete delle eccellenze agroalimentari italiane. Un evento di crescente importanza per l’economia nazionale visto che l’export del comparto alimentare italiano ha raggiunto nel 2015 i 37 miliardi di euro, con un incremento di circa il 7% rispetto ai valori dell’anno precedente. Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione, si è confermato nel 2014 l’evento di riferimento dell’agroalimentare italiano, una grande vetrina di visibilità internazionale con convegni e tavole rotonde su temi di attualità in ambito Food and Retail. E' una fiera che continua in continuo sviluppo: gli espositori aumentano dell’11% rispetto alla passata edizione e i metri quadrati lordi di esposizione sono saliti dell’8%”, afferma Gian Domenico Auricchio, presidente di Fiere di Parma. Quale miglior vetrina per le nostre birre, prodotto d'eccellenza, nate dal connubio tra il miglior orzo siciliano e materie prime di elevatissima qualità. #SAVEtheDATE Presso Quartiere fieristico di Parma, Padiglione 8 - StandE012, Viale delle Esposizioni 393A – 43126 Parma
Per ulteriori informazioni --> www.cibus.it La società Paul-Bricius è lieta di invitarvi giorno 17/03/2016 alla serata Paul-Bricius presso il ristorante Castiglia 1888 nei pressi di Caltanissetta.
Di seguito il menù della serata: Da Santa Maria delle Scale al quartiere degli Archi - 4/5 Ottobre 2015 Ragusa si appresta a vivere un evento senza precedenti: l'Associazione di Promozione Turistica Sud Tourism in collaborazione con il Comune di Ragusa presenta l'evento Enogastronomico - Culturale, che coinvolge tutte le eccellenze dell'area iblea nei giorni di Sabato 4 e Domenica 5 Ottobre 2015. Sud Tourism è una realtà formata da giovani che credono nella forza e nello sviluppo del territorio Ibleo, che ogni giorno ricercano le origini delle nostre tradizioni con l'irrefrenabile voglia di farle conoscere in ogni dove. Il mondo antico, agricolo, storico, quello autentico dei nostri luoghi. Scenario della manifestazione saranno le scale che da Ragusa portano a Ibla e i cinque monumenti Unesco, peculiare location che ospiterà per tutta la durata dell’evento produttori, artigiani, consorzi, artisti e professionisti, che daranno il meglio di se nel cuore dei siti Unesco della nostra città, con degustazioni di prodotti tipici locali, incontri, cultura, spettacoli dal vivo, musica, corsi e tavoli di discussione.
CLICCA QUI PER VEDERE IL PROGRAMMA COMPLETO DELL'EVENTO Vi mostriamo in anteprima, parte dei bassi di Palazzo della Cancelleria. Il 3 e 4 ottobre, per la prima volta, sarà uno dei 5 monumenti Unesco visitabile fino a tarda notte in occasione della manifestazione Madrina della manifestazione è l’attrice siciliana Lucia Sardo, conosciuta da tutti come la madre di Peppino Impastato nel film "I cento passi"
|
Il più antico di Sicilia
Tutti
Archivi
Aprile 2024
|